Lettera
Mia madre aveva un pancione grande e tondo e io ero ancora troppo bassa per appoggiarci sopra l’orecchio. Non ci riuscivo neanche quando mi tenevo sulle punte dei piedi. In bilico tra la mia figura e la sua.
Per parlargli, dovevo aspettare che mia madre si coricasse. Solo quando si adagiava sul letto provavo ad ascoltarlo sdraiandomi accanto a lei. Dal mondo gli raccontavo quello che facevo durante la giornata e lui non rispondeva, silenzioso e distante. Me lo immaginavo piccolo, soffocato dalle viscere di mia madre, avvolto dal suo sangue e con la bocca spalancata per mangiare i resti che gli arrivavano dall’alto. Cosa provava a stare lì dentro, col muso attaccato allo stomaco? Mi dicevano che in verità non è proprio così, [...]

Laureata in filosofia con una tesi sul linguaggio simbolico in Ernst Cassirer, dopo gli studi Elisabetta ha vissuto a Bonn per imparare il tedesco. Nel 2015 è tornata in Italia per frequentare il corso principe per redattori editoriali di “Oblique Studio” e lavorare in un archivio storico.
Da gennaio 2019 vive in Scozia dove sta scrivendo una ricerca su filosofia simbolica e autismo per conseguire un PhD.
Ha scritto articoli per “Filosofia blog”, “Sul Romanzo” e “Altri animali blog”. I suoi racconti sono stati pubblicati su “Orrore al sole 2017”, “Verde rivista”, “Narrandom”, “Poetarum Silva” e “Wojtek Antimateria”.