Ovunque con la letteratura
Mappe e romanzi servono per orientarsi, ci dice R. Tally nel suo Literature and Space: ma come è possibile che due mezzi così diversi, l’uno basato sulla rappresentazione geometricamente accurata dello spazio, e l’altro su un linguaggio che fa leva sui nostri meccanismi emotivi, siano messi sullo stesso piano?
Nell’immaginario comune il cartografo disegna mappe, rappresentazioni semplificate e formali che evidenziano in modo puntuale relazioni tra le componenti che caratterizzano i luoghi: regioni, confini, strade, ponti, fiumi, rilievi ecc. Una mappa è in genere considerata affidabile e risulta utile per orientarsi nel caso in cui, ad esempio, ci troviamo a visitare un luogo per la prima volta. Eppure, si sa ormai da tempo, la mappa non è così innocente come sembra. Lungi dall’essere una semplice riproduzione della realtà, essa si manifesta non solo come rappresentazione di una parte di territorio, ma può svelare a chi la osserva attentamente qualche cosa di più: il rapporto di potere tra chi la commissiona, chi la disegna, chi dovrà usarla; si tratta del disegno di una particolare costruzione sociale nella quale si cela sempre un progetto, personale o condiviso che sia. Ogni mappa è dunque, innanzitutto, un progetto sul mondo, come l’ambivalenza del vocabolo anglosassone plan certifica, e il suo scopo è quello di trasformare la faccia della terra a propria immagine e somiglianza. In altre parole, se la mappa viene utilizzata da un punto di vista pratico come strumento neutrale per conoscere ed esplorare il territorio, da quello simbolico invece non solo riproduce, ma anche costruisce il luogo che vuole rappresentare.
Analoghe caratteristiche le possiede, in un certo senso, la letteratura. Lo scrittore quando intende avvicinare gli altri al suo mistero si preoccupa, in modo simile a quello del nostro cartografo, di disegnare un percorso, ci dà anche lui delle coordinate, ma invece di linee e di punti utilizza parole. Cioè, in pratica, costruisce con esse una mappa. Questa sua personale rappresentazione del mondo dentro la quale dobbiamo muoverci man mano che giriamo le pagine però, nel caso sia autore di buona letteratura, è, al contrario di quella del cartografo, da subito deliberatamente infedele: in un’opera letteraria, infatti, funziona soprattutto ciò che viene deformato, eliso, immaginato. La letteratura migliore, come è noto, è quella che sottintende invece di dire. A questo proposito, accanto all’immagine del romanziere cartografo, è utile affiancarne una ulteriore che paragona l’opera letteraria a un’illusione ottica, come il triangolo di Kanizsa, in cui dai ritagli di altre figure ci sembra emerga un triangolo che poi, in definitiva, non siamo nemmeno sicuri che esista veramente.
L’attività di mettere in relazione geografia e letteratura e, in particolare, di estrapolare mappe dai romanzi è una abitudine consolidata ormai da tempo. La conosciuta mappa letteraria dell’Inghilterra di Phelps, ad esempio, dà visione dei luoghi di rilevanza letteraria alla fine del XIX secolo.

Più di recente, si sono affacciati sul mercato editoriale atlanti e collezioni di mappe di luoghi remoti o vicinissimi, inventati o reali, particolarmente suggestivi. Esempi del genere sono davvero tanti e diversissimi tra loro. Solo per ricordarne alcuni si pensi ai saggi accademici, come il già citato Atlante del romanzo europeo (1800-1900) di Franco Moretti che mette in rapporto geografia e letteratura realizzando una vera carta geografica dei più importanti romanzi degli ultimi due secoli. O all’Atlante delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò di Judith Schalansky; o, ancora, l’Atlante dei luoghi insoliti e curiosi di Alan Horsfield, vere cornucopie per chi vuole farsi una scorpacciata di immagini. Un racconto divertente di letteratura per ragazzi in cui la mappa diventa addirittura la co-protagonista della storia si intitola Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen, e il protagonista è un genio dodicenne e problematico che disegna mappe per mettere ordine alla confusione che si porta dentro. Mappe proprio di tutto, alcune straordinarie, altre pericolosissime: del comportamento della famiglia, di animali, piante, luoghi, e cose che incontra. E, come è facile immaginare, tutta la narrazione è corredata da illustrazioni fantasiose immancabili in un libro del genere alcune disegnate dallo stesso Larsen.
Anche il marketing turistico e la progettazione dei luoghi si è appropriata del potere inclusivo della cartografia. Mappe letterarie di diverse città sono ormai attive da tempo su Google Maps e danno vita a siti virtuali molto visitati da residenti e turisti. In tali rappresentazioni non solo è possibile selezionare quartieri, vie, collegamenti, ma per ognuno di questi si individuano scrittori, artisti, musicisti e le citazioni a essi legate. Un esempio di casa nostra è la mappa letteraria di Milano, che conta oltre 700 citazioni di luoghi letterari in città:

Era mercoledì pomeriggio, erano quasi le quattro di quel torrido pomeriggio di metà maggio, già più caldo che d’estate, e lui prese la rivoltella nella borsa di pelle che teneva sotto il cuscino […], sotto l’afa e il polline che volava nell’aria rendendola ancora più irrespirabile raggiunse la Stazione Centrale.
Troviamo Scerbanenco con il suo commissario Duca Lamberti, in giro per la stazione Centrale; Buzzati, davanti al Teatro alla Scala, fa riflettere i suoi personaggi, confusi dal fermento alla porta del teatro. E ancora San Siro, con il suo imponente stadio, di cui parlano personaggi come Hemingway, Vecchioni e Sereni.”
Ciò che c’è di nuovo negli esempi come quello milanese, il cui progetto è dell’associazione Quarto Paesaggio, è che la mappa è partecipata, ossia chi frequenta il sito e la città è invitato a partecipare attivamente alla sua compilazione.
In questa rubrica vi proporremo la visione delle mappe che abbiamo trovato più suggestive, virtuali e non, e che magari abbiamo anche “usato” personalmente, mentre altre ci saranno indicate da amici scrittori e lettori. Il criterio di selezione sarà dunque arbitrario e personale. Per ragioni di copyright vi mostreremo solo il formato miniatura, ma se avrete la pazienza di cliccarci sopra potrete accedere a immagini con più alta risoluzione. In alcuni siti sarà possibile scaricare gratuitamente le carte, in altri sarà concessa solo la visione o, eventualmente, l’acquisto.

Legge sempre, insegna e traduce l’inglese. Nella sua precedente vita ha pubblicato saggi in ambito accademico tra cui Geografie letterarie (Meltemi). Alcuni dei suoi racconti sono contenuti in raccolte e riviste nazionali.